Riqualificazione Turistica
L’area di progetto presa in esame, si trova in prossimità del confine con Riccione. A nord-est è bagnato dal mare, con li tipici stabilimenti balneari del luogo che si estendono per circa un centinaio di metri l’uno, offrendo una ripetitiva offerta turistica, con il lungomare a cercare di essere il salotto buono del paese. Ad ovest c’è una zona prevalentemente turistica “Misano Brasile”, che con il tempo si è evoluta, ma che continua ad essere figlia di quello sviluppo degli anni cinquanta e sessanta, che ha lasciato una eterogeneità e un ammassamento del tessuto edilizio, attribuendo ai “vuoti” limitrofi, le funzionalità che non si sono riuscite ad integrare all’interno del tessuto stesso. Anche questo inurbamento soffre del taglio netto effettuato dalla ferrovia sulla trama urbana, lungo tutto il litorale, la cui unica soluzione fin’ora proposta lungo tutta la riviera è quella di attraversarla con sottopassaggi come quello di Via del Mare che è proprio nel centro dell’area di progetto.
Ad est si trova Misano Centro, ma prima di esso c’è forse l’unico parco che nella Riviera di Rimini arriva fino a toccare il mare. Infine a sud c’è la strada statale adriatica che divide in maniera netta la zona “turistica” dalla zona “rurale”. All’interno dello spazio in esame si possono rilevare anche altre emergenze come una lottizzazione residenziale esistente completamente distaccata dal contorno, una palestra comunale funzionale, ma sottoutilizzata, ed una caserma dei carabinieri.
L’area presa in esame, dal punto di vista fisico-orografico, è perfettamente pianeggiante, in quanto la falesia morta e quindi l’inizio del territorio collinare, si trova subito aldilà della strada statale. Dal profilo urbano rappresenta uno strappo del tessuto ed è completamente abbandonata a sé stessa, nonostante rappresenti un’opportunità estremamente importante dal punto di vista strategico, sia per la vicinanza al mare sia per il collegamento che offre parallelamente alla costa, facendo da connessione tra il centro urbano e la frazione semi-periferica di Misano Brasile; sia idealmente da ponte tra la zona a valle e quella a monte della ferrovia.
La analisi delle interazioni tra le varie sotto-aree del comparto, ha delineato le esigenze principali della riqualificazione, facendo emergere già una bozza di progetto a livello urbano; infatti partendo dalle attuali destinazioni e collegamenti offerti dall’area, si è scelto di sfruttare le emergenze come un’opportunità, il limite offerto dalla strada statale, è stato interpretato come una occasione di una “vetrina” per chi è di passaggio sulla statale; la scelta di posizionare la zona commerciale in tale collocazione è risultata quindi pressoché ovvia, offrendo tra l’altro un opportunità di ricucitura con il residenziale posizionato nel centro dell’area e scollegato dal contorno. La palestra comunale, che attualmente serve perlopiù il polo scolastico limitrofo, insieme alla volontà di ampliare la zona sportiva nella zona a mare della ferrovia, ha evidenziato la necessità di un ulteriore collegamento che “scavalchi” la ferrovia.
Lo scopo del progetto ha quello di rielaborare in chiave moderna l’intraprendenza tipica della riviera romagnola negli anni del dopoguerra, e che è ben rappresentata dall’edilizia di tipo turistico, andando a reinvestire nella realizzazione di un hotel che si vada ad affiancare all’offerta esistente e che idealmente si collega con l’ampliamento sportivo.
Il masterplan del progetto mettere in luce già su scala urbana il rapporto fra vuoti e pieni esistenti, fra la viabilità ed i vincoli, il rapporto che esiste tra il costruito e il non costruito, riportandoli in uno schema di progetto.
La riqualificazione urbana del polo turistico, ha l’ambizione di di mettere in campo una macchina civica capace di dare una risposta non solo in termini di qualità degli spazi, ma anche di innescare un processo di ri-significazione di un non-luogo.
La regolarità del tessuto urbano con la sua maglia tutta squadrata, viene rielaborata inserendo in essa una architettura organica, che da un lato va ad introdurre una novità in un territorio ormai disabituato alla modernità; riaffermando l’architettura come emergenza urbana.
È stata data una continuità formale a tutta l’area oggetto di riqualificazione sia in pianta sia in prospetto, ma attribuendo ad ogni porzione d’intervento una sua peculiarità. Particolare attenzione è stata assegnata ai percorsi pedonali e ciclabili, offrendo al vero fruitore del comparto prospettive sempre nuove.
Parte importante del progetto è quella che riguarda l’edificato di tipo turistico-ricettivo, si è scelto di concentrare tutto all’interno di un macro-contenitore, che possa offrire una ampia ed innovativa offerta all’utenza.
Al piano terra si trovano due sale conferenze di diverse dimensioni; la distribuzione orizzontale è stata approntata come una galleria di tipo commerciale, al cui capo si trova il centro direzionale dell’hotel, che raccorda con un doppio volume la parte ricettiva dello stesso.
Continuando nell’ottica della permeabilità e dell’interazione tra esterno ed interno, alcuni servizi come ad esempio il bar e la piscina si sono lasciati contigui, ma distaccati dall’edificio stesso; questo permette di poter ampliare l’utenza a cui si rivolgono tali servizi includendo così non soltanto la clientela del hotel stesso.
Al primo piano, collegato con un doppio volume con la hall d’ingresso, si trova la zona ristorazione ed un bar rivolto verso il mare; rivolta verso sud trova spazio una SPA con il relativo solarium.
Il complesso cerca di essere allo stesso tempo individuale ed omogeneo. Ogni alloggio è riconoscibile a distanza dai dettagli ad esempio sui balconi. Tuttavia l’edificio offre nel suo complesso caratteristiche comuni riconoscibili anche a distanza.
L’edificato si rivolge ad un’utenza pregevole, offrendo suite e camere altamente confortevoli, la maggior parte con vista mare e proponendo ampi spazi anche nei percorsi.